Intervista rilasciata alla Rivista on line “Informazione senza filtro” che tratta temi legati al mondo lavoro.
27.09.2016
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Jobs Act per gli autonomi: Un primo passo verso la dignità.
La situazione potrebbe migliorare nel momento in cui entrerà in vigore il primo Statuto dei Lavoratori Autonomi, su cui il Governo sta discutendo in questi mesi. Il nuovo Jobs Act, infatti, dovrebbe migliorare le tutele per i liberi professionisti che lavorano in modo indipendente; dovrebbe agevolare anche la possibile detrazione di alcune spese e l’accesso ai fondi strutturali europei. Per esempio, interverrà per prevenire le condotte abusive da parte dei committenti, come i tempi di pagamento superiori ai 60 giorni. Un’altra piaga sono le finte partita Iva che, però, interessano ad oggi soltanto il 10-15% dei liberi professionisti. Molto più frequente invece è l’escamotage di assumere lavoratori in qualità di autonomi dal punto di vista contrattuale e previdenziale, ma che svolgono a tutti gli effetti mansioni con tempi, luoghi ed orari di lavoro simili a quelli di un lavoratore subordinato.
Malattie, infortuni e congedi parentali.
Con il nuovo Statuto dovrebbero cambiare anche le condizioni di accesso alla maternità. L’Inps mette già a disposizione una indennità di maternità pari all’80% del reddito annuo per i due mesi prima del parto e per tre mesi che seguono il giorno del lieto evento. Inoltre, per le assenze dovute a gravidanza, malattia e infortuni gravi, a condizione che assicurino una prestazione continua, il rapporto contrattuale non sarà estinto, bensì sospeso per 150 giorni nel corso dell’anno solare, senza che venga maturato il corrispettivo. “È una norma che ancora risente di una ‘impostazione da lavoro dipendente’, non compatibile con una attività realmente autonoma e non è chiaro come potrà essere applicata” spiega Pietro Cotellessa, esperto in diritto del lavoro. “Il periodo contributivo però non si perde: il lavoratore, terminata la malattia, potrà pagare il debito previdenziale relativo al periodo di sospensione in rate mensili nell’arco di un periodo pari a tre volte quello di sospensione” chiarisce l’avvocato. In caso di malattia o infortunio grave il versamento dei contributi previdenziali e dei relativi premi assicurativi sarà sospeso fino a due anni.
“I lavoratori autonomi equiparati ai dipendenti privati”.
Per i primi tre anni di vita del bambino entrambi i genitori potranno ottenere un congedo fino a sei mesi. “Di fatto gli autonomi a partita IVA vengono equiparati ai dipendenti privati. Viene inoltre estesa al lavoro autonomo anche l’indennità di maternità, a prescindere dall’astensioneeffettiva dall’attività lavorativa: la liquidazione diventa erogabile di diritto alla lavoratrice con una semplice domanda all’Inps” commenta Cotellessa. Le ipotesi di rateizzazione, però, devono essere ancora vagliate e ben definite. Quindi è ancora tutto da decidere. Per quanto riguarda i congedi parentali invece “due genitori dipendenti possono cumulare sino ad un massimo diundici mesi; due iscritti alla Gestione Seperata fino ad un massimo di 6 mesi” aggiunge Anna Soru, presidente di Acta in Rete, l’Associazione nazionale che riunisce tutti i professionisti che operano al di fuori di Ordini ed Albi.
Marianna Gianna Ferrenti
http://www.informazionesenzafiltro.it/statuto-dei-lavoratori-autonomi-meglio-tardi-che-mai/