Dal 21 settembre torna la mediazione civile obbligatoria, già in vigore nel 2011 e 2012 prima della sentenza della consulta, che ne aveva bocciato l’obbligatorietà nei processi civilli, ora è stata reintrodotta con il decreto “del fare” emanato dal Governo Letta.
Quali sono le novità rispetto al passato?
Innanzitutto l’istituto è stato reintrodotto, ma con una scadenza di 4 anni, ovvero ci sarà una sperimentazione che durerà 4 anni per poi decidere se renderla definitivamente obbligatoria oppure no.
Il decreto legge n. 69 del 2013, inoltre, ha introdotto questo istituto anche per il risarcimento dei danni derivanti dalle professioni sanitarie e non si limiterà più solo a quelle mediche.
Le materie che possono essere oggetto di mediazione obbligatoria sono quindi: condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari.
Sin dal primo incontro e nel corso di tutta la procedura, è prevista l’assistenza del legale il quale sarà inoltre chiamato a certificare la conformità dell’accordo conciliativo alle norme imperative ed all’ordine pubblico, al fine di renderlo un titolo esecutivo.
In assenza della sottoscrizione dell’avvocato, è necessaria l’omologazione del Presidente del Tribunale.
E’ inoltre previsto che la durata del procedimento non possa superare i tre mesi e che la domanda di mediazione debba avvenire depositando un’istanza presso un organismo avente sede nel territorio di cui il giudice è competente per la controversia.
Un’ulteriore novità riguarda il compenso del mediatore: nel caso in cui il mancato accordo sia perfezionato già durante il primo incontro, non sarà dovuto alcun onorario.
Probabilmente verrà approvato anche uno sconto fiscale per chi giunga ad un accordo su una vecchia causa civile, si parla di una causa con almeno quattro anni di durata, ma la proposta è ancora sotto il vaglio ministeriale.
Avv. Pietro Cotellessa